LA SENTENZA: 8 mesi per resistenza e uso di fumogeno (pena sospesa).  

La stretta repressiva che il DL sicurezza ha portato a chi si oppone a questo stato permette di nascondersi dietro il fumo di un fumogeno per accanirsi sui nostri corpi e ideali, perchè sappiamo bene che nei tribunali non ci finiscono solo gli atti scritti sulle decine di pagine di fascicoli in cui si spremono a spiegare dettaglio per dettaglio come dove e quando questo maledetto fumogeno è stato acceso, ma ci finiscono anche i nostri ideali, e per loro è molto è più semplice provare a zittirci e rinchiudere i nostri corpi tra le quattro mura di una cella, per permettere a secondini e guardie di martoriarli, a volte fino ad ucciderli. 

Questa è la legge fatta nei tribunali, la legge serva dello stato, che protegge le forze del male e permette che gli abusi di potere avvengano in ogni carcere dal nord al sud italia. Ne è testimonianza la morte di stato che c’è stata qualche giorno fa nel carcere di Poggioreale a Napoli, un corpo di un detenuto ne fa testimonianza martoriato dalle botte delle guardie, le lettere che i mesi prima scriveva alla madre ne fanno testimonianza, scritto nero su bianco che veniva picchiato.

Qualsiasi sia il giudizio di un tribunale a noi non interessa.

Nessuna forma di violenza contro la polizia è illegittima, perchè violento è lo stato. 

Nessuna forma dovrebbe essere repressa, qualsiasi sia “l’arma impropria” e qualsiasi sia la “dinamica” che ci porta ad essere giudicatx, che sia un fumogeno, una bottiglia, una pietra, dei pezzi di serranda divelti. La giustizia fatta dentro un’aula di tribunale è solo una giustizia punitiva, solo una forma di oppressione, senza alcuna trasformazione. 

e mentre i tribunali giudicano la violenza verso la polizia in base ai giorni di prognosi, noi la vediamo nelle morti perpetrate dallo stato, nel controllo sui corpi, nel monopolio della violenza nelle piazza: a Bologna dove una ragazza ha rischiato di perdere un occhio, a Modena dove i manganelli si sono per l’ennesima volta sporcati di sangue fuori dal rave party.

Gli stessi manganelli che hanno violato qualsiasi forma di diritto nella scuola Diaz a Genova, lo stesso diritto che adesso prova a giudicarci. I vertici dell’allora massacro alla scuola Diaz sono rimasti impuniti, alcuni diventati capi dell’antiterrorismo, lo stesso organismo che oggi tiene Alfredo tumulato sotto il regime di 41 bis.

La mano che teneva quei manganelli non era diversa, seppur in altre forme, di quella che qualche ora prima aveva ucciso Carlo Giuliani in piazza Alimonda, o di quella che ha ucciso Federico Aldrovandi, Giuseppe Uva, Stefano Cucchi, Riccardo Rasman.

Le morti che lo stato consuma nei cpr e nelle galere, sono la testimonianza di uno stato che ha potere di decidere come e quando rinchiudere e togliere la vita ai corpi, privandoli di qualsiasi libertà.

Le morti ai danni della popolazione palestinese a Gaza dall’entità sionista, le angherie che subiscono in Cisgiordania lx palestinesi per mezzo dei coloni che sradicano gli alberi di ulivo, distruggono le loro case ed uccidono i corpi che con forza si oppongono e resistono.

Oggi chi giudica fa parte di un apparato statale complice con il genocidio, come quello italiano, che addestra i piloti israeliani a Trapani a pilotare gli F-35, che permette ai velivoli da guerra sionisti di atterrare a Sigonella, che permette le comunicazioni di guerra in medio oriente tramite il MUOS, che è il terzo paese per invio di armi ad israele grazie alla Leonardo S.p.A., uno stato che è complice nelle università, nei laboratori, nelle fabbriche ed in qualsiasi luogo questo potere va difeso e consolidato.

Qui e ora quei luoghi, sono da colpire, con forza, ogni volta che lo riterremo non solo possibile, ma necessario.

Non arretreremo di un centimetro, perché quando la repressione ci prende di mira è perché siamo nella direzione corretta, dalla parte giusta della barricata, ed uno stato complice, come quello italiano, che chiede per unx compagnx due anni e mezzo per l’accensione di un fumogeno non ci fa solo sorridere, ci fa stringere con più forza e complicità, ci fa arrabbiare di più.

B LIBERX

TUTTX LIBERX

LIBERTÀ PER LX NOPONTE

PALESTINA LIBERA