RIVOLTE, SCIOPERI, RESISTENZE ED EVASIONI NEL CPR DI BARI E BRINDISI


Dopo l’omicidio di Abel all’interno del Cpr di Brindisi Restinco, la pressione e l’attenzione mediatica ricevuta dal centro ha portato come unico risultato la maggiore attenzione e gentilezza di facciata da parte della direttrice Valentina Meo Evoli, dellx operatorx e dex medicx.
Le condizioni del centro sono rimaste le stesse, il Cpr continua ad essere un lager invivibile.
Le giornate sono ancora vuote, gli spazi sono sporchi e inutilizzabili, il cibo è una merda e l’assistenza sanitaria inesistente.
I reclusi dicono di avvertire un senso di paura costante, soprattutto nei primi giorni dopo la morte di Abel.
Nonostante questo la lotta delle persone recluse non si è fermata, con scioperi della fame (uno degli ultimi, durato circa una settimana e portato avanti da molti, protestando per la qualità del cibo pessima) autolesionismo e resistenze quotidiane.
Domenica 25 due persone recluse sono riuscite ad evadere e purtroppo in seguito arrestate, non sappiamo i nomi ne dove sono stati portati, ma sappiamo per certo che a seguito dell’evasione i controlli da parte delle guardie nelle sezioni sono aumentati molto.
La paura dell’Albania rimane una costante da quando ci sono stati i primi trasferimenti, un nostro compagno ci ha raccontato di come hanno usato la minaccia dell’Albania su di lui, dicendogli che era stato scelto 2 volte per essere trasferito e che solo la sua situazione medica delicata l’ha salvato. sappiamo che questo succede in tutti i centri ma a Brindisi la paura è sempre più presente e reale.
Martedì 27 alle 7 del mattino dieci persone sono state prelevate per essere trasferite in Albania, chi ha provato a resistere e difendersi è stato ammanettato e prelevato con la forza, purtroppo non abbiamo ancora trovato i nomi.
Un signore tunisino di 45 anni è stato picchiato e in seguito ammanettato sia ai polsi che ai piedi e portato via.
Una di queste 10 persone era arrivato solo il giorno prima da Macomer e subito dopo portato a Gjader, questo a conferma ancora di quanto la Puglia ha un ruolo fondamentale nei trasferimenti oltre mare anche solo come centro in cui avvicinare chi può essere trasferito in Albania ma si trova in regioni lontane.
Nel frattempo a Bari,lo stesso giorno, 3 persone sono state prelevate alle 4 del mattino per essere trasferite in Albania, una di queste era stato trasferito a Bari da Torino dopo le ultime rivolte.
Anche a Bari la situazione non fa altro che peggiorare, con soprusi di ogni genere all’ordine del giorno, una in particolare raccontataci ultimamente: una sera è andata via la luce in tutto il centro, all’inizio i reclusi pensavano ci fosse qualche problema e che sarebbe tornata ma quando hanno capito che la luce era stata staccata in modo volontario alcuni hanno iniziato a protestare e dopo la minaccia da parte di un recluso di impiccarsi la luce è magicamente tornata.
Ci raccontano di rivolte costanti, ogni giorno “si fa casino”, le guardie stanno entrando nelle sezioni per menare e sedare chi si ribella, l’ultimo episodio che ci è stato raccontato è avvenuto Martedì 2 giugno nella sezione 3.
Questa è la punta dell’iceberg di tutto quello che bisogna sopportare in questi centri.

Sembra che giornalisti e politicx vari si siano già dimenticatx di cercare la verità sulla morte di Abel, l’esito degli esami istologici non è mai stato divulgato.
La morte di Abel è passata in secondo piano nel giro di poche ore, e il centro di Restinco è tornato nel suo totale isolamento.
Noi non dimentichiamo Abel, non dimenticheremo nessuna morte e tortura di stato!
I CPR SI CHIUDONO COL FUOCO!
VENDETTA PER ABEL!!