Lo Stato italiano mette in atto una divisione netta tra le persone in movimento: da un lato turistɜ, studentɜ e lavoratorɜ stranierɜ con permessi regolari; dall’altro migranti consideratɜ “irregolari”, tra cui richiedenti asilo, rifugiatɜ e migranti economici. Questa classificazione, assegnata al momento dell’arrivo in Europa, non è solo un’etichetta burocratica, ma limita e regola l’esercizio della propria libertà per alcune persone
Identificare corrisponde a dominare, così da poter filtrare e catalogare tra chi è funzionale o non funzionale, schiavo di riserva o scarto.
Per questo nascono i CPR, sotto la formula della detenzione amministrativa, misura di privazione della libertà individuale applicata alle persone prive di documenti regolari di soggiorno oppure destinatarie di un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale, in attesa di essere deportate nel proprio paese di origine.
Ma cos’è davvero la detenzione amministrativa? è un ricatto, una minaccia per chi non ha i documenti “giusti” e per le sfruttatx in generale, che trova esecuzione nei centri di permanenza per il rimpatrio, prigioni dove la vita e la salute non sono di certo una priorità. Il cibo viene usato per sedare le persone, è avariato e imbottito di psicofarmaci per sedare le persone e le possibilità di protesta.
Non ci sono solo diritti negati ma strumenti coercitivi utili al controllo del comportamento delle persone recluse, all’umiliazione e alla vessazione.
I CPR SONO CENTRI DI TORTURA
FUOCO AI CPR