FINCHÈ DI STATO E PATRIARCATO NON RESTI CHE MACERIE

Diffondiamo un intervento letto durante il corteo del 28/11 a Bari

Il 28 novembre è una giornata di memoria, in memoria di benny petrone morto ammazzato per mano delle squadrette fasciste nel 1977. siamo qui a ricordarci che la guerra interna, così come quella esterna non hanno mai cessato il fuoco. 

oggi, quelle stesse mani sporche di sangue sono di chi ci governa, e le stesse che hanno violato qualsiasi forma di diritto nella scuola Diaz a Genova. 

La mano che teneva quei manganelli non era diversa, seppur in altre forme, di quella che qualche ora prima aveva ucciso Carlo Giuliani in piazza Alimonda, o di quella che ha ucciso Federico Aldrovandi, Giuseppe Uva, Stefano Cucchi, Riccardo Rasman.

e oggi siamo qui a ricordare anche che sono passati tre mesi dagli arresti NOPONTE, in cui sono state arrestate tre compagnx, Andre, Bak e Gui, portatx in carcere il 9 settembre in via cautelare, per fatti del carnevale noponte del primo marzo, giorno in cui un vivace corteo attraversò le strade di Messina per dire no al ponte sullo stretto.
Tra le accuse, resistenza e lesioni gravissime. 

Andre e Gui sono ancora rinchiusx nelle 4 mure di casa ai domiciliari con braccialetto e divieto di comunicazione con l’esterno, mentre Bak si è ritrovatx di nuovo in stato di arresto e portatx in carcere a Brindisi come misura cautelare a seguito di un’altra operazione infame chiamata IPOGEO, per I fatti del corteo contro il DL sicurezza a catania, del 17 maggio. 

All’alba del 20 novembre la digos ha fatto irruzione nelle case di diversx compagnx a Catania, Palermo, Messina e Bari, compiendo perquisizioni a tappeto. Tredici compagnx sono statx denunciatx a piede libero, due invece, Luigi e Bak, sono statx arrestatx preventivamente e tradottx in carcere, con accuse di devastazione e saccheggio. Unx compagnx è braccato da un mandato di cattura europeo. 

Il ponte sullo stretto è un’opera devastante, di interesse di stato e mafia, realizzata per mano di Webuild azienda che negli scorsi anni ha realizzato nella base USA di Sigonella 14 edifici da adibire a uffici per uso militare, che finanzia apertamente il genocidio in palestina, e che sottrae case e terra allx abitanti di Messina. 

Ci vogliono immobili rispetto all’approvazione del nuovo pacchetto sicurezza, una legge fascista che sottoscrive un’idea di cittá militarizzate e controllate, che punisce violentemente ogni forma di manifestazione di pensiero, aggravandolo se si scaglia contro i servi delle stato. oltre che ricalcare il razzismo di stato che si esprime al massimo della tortura nei Cpr dove le reclusx se provano a rivoltarsi verranno ingabbiatx da una prigione all’altra. 

Ci chiamano violenti e noi gridiamo che lo siamo perché la violenza non può essere solo dello stato e delle guardie sui nostri territori e le nostre vite, siamo violentx perché vorremmo vedere queste cittá svendute ai turisti e piene di telecamere crollare in macerie, così come tutte le gabbie dalle galere ai Cpr, luoghi di tortura di Stato. E poco ci interessa se qualche banca, mc donald o azienda complice di Israele e delle torture nei cpr dovrà spendere due spiccioli per la sua vetrina, ne siamo solo felici, l’importante é mostrare che non siamo corpi inermi che possono accettare qualunque abuso e violenza, ma gliela faremo pagare. 

Violenza sono i sistemi di controllo sui nostri corpi, dalle telecamere in ogni strada e palazzo, alle videocamere della digos nei cortei, al controllo attraverso i dispositivi in ogni momento della vita quotidiana. Fare tutto questo in nome di un decoro e di un ordine pubblico é abominevole, e per questo non dovremmo stupirci della risposta delle piazze quando decidono di attaccare questi sistemi di controllo e scagliare delle pietre contro le videocamere, perché violento non é questo ma é lo stato che le installa in nome di una sicurezza che é solo una sicurezza dell’ordine pubblico, razzista e classista. 

Perché non ci sentiamo sicure in queste strade, ci sentiamo sicure solo al fianco delle nostre sorelle e dellx harraga, e ci sentiamo ancor più sicure con qualche videocamera in meno! 

Queste risposte di piazza sono vitali, sono il minimo che si possa fare per reagire senza annichilirsi alle violenze dello stato, e dovrebbero diventare un’abitudine. Perché se si pensa che reprimendo ci staremo zittx e fermx si sbagliano, il nostro obiettivo sará sempre quello di ostacolare il più possibile le opere coloniali ed estrattive, rivoltarci come si rivoltano i popoli del mediterraneo, dal Marocco alla Palestina.

Si pensa sempre al Sud come a dei territori pacificati, ormai arresi ai soprusi e al martirio della nostra terra che ormai ha più pannelli solari di amazon e ulivi israeliani che altro, ma questa pacificazione é un’illusione. La rabbia c’é ed é tanta, fermata dalle operazioni repressive messe in atto da decenni, che fermano chiunque appena prova a ribellarsi. Perché vogliono un sud zitto e debole, accondiscendente, svenduto ad airbnb.

Negli ultimi mesi sono state arrestate tantissime persone in Italia per le mobilitazioni in solidarietá al popolo Palestinese. 

Sono passati 5 mesi dalla manifestazione del 14 giugno a Bari, siamo qui a ricordare che B è stat condannat a 8 mesi di reclusione per resistenza e accensione di fumogeno.

Oggi chi giudica fa parte di un apparato statale complice con il genocidio, come quello italiano, che addestra i piloti israeliani a Trapani a pilotare gli F-35, che permette ai velivoli da guerra sionisti di atterrare a Sigonella, che permette le comunicazioni di guerra in medio oriente tramite il MUOS, che è il terzo paese per invio di armi ad israele grazie alla Leonardo S.p.A., uno stato che è complice nelle università, nei laboratori, nelle fabbriche ed in qualsiasi luogo questo potere va difeso e consolidato.

Siamo qui, ancora, per ricordare che un po di mesi fa dei compagni di Bari sono stati accusati di associazione eversiva con finalità di terrorismo per delle scritte sulla Palestina e Cospito al 41 bis.

Il 41bis è un regime di tortura, di annientamento della persona, con un isolamento totale negando la possibiltá di comunicare con l’esterno che siamo gli affetti o le persone solidali. questo regime di tortura é solo l’apice della repressione e dell’annullamento delle relazioni con l’esterno per chi é reclusx in ogni galera, dalle sezioni comuni all’alta sicurezza.

E qui, ci chiediamo, cosa vuol dire essere terrorista oggi?

Se terrorista significa scrivere FREE GAZA o NO 41BIS su un muro, se terrorista significa volere la liberazione dei corpi migranti imprigionati in un lager di stato, e se terrorista è solo chi fa paura allo stato e crea del caos tanto incontrollabile, allora siamo tuttx terroristi.

E come terroristx vogliamo vendetta per uno stato che altro non fa che creare devastazione nei territori, dalla palestina alla basilicata, terre colonie a cui hanno tolto acqua, case, ossigeno, vento, aria, vita.

L’AMORE che proviamo verso le persone amiche, verso la terra e lx animalx non umane, che sono sempre all’ultimo posto, maltrattate e devastate crea un grande, enorme sentimento di VENDETTA. 

NOI QUESTA VENDETTA VOGLIAMO NUTRIRLA, RENDERLA PROTAGONISTA FINCHÈ DI STATO E PATRIARCATO NON RESTI E MACERIE 

LIBERTÀ PER TUTTX LX PRIGIONIERX  

LIBERTÀ PER LA PALESTINA  

FUOCO AD OGNI GABBIA