
Secondo quello che ormai sembrerebbe essere un trend in tutta Italia, anche il Bari Pride da diversi anni ha perso la sua carica sovversiva. Ad oggi, il Bari Pride non è rivolta; è farsa.
Quest’anno come Zamp3 Mostruos3 abbiamo provato a partecipare alle assemblee “aperte” del pride e in base alla nostra esperienza all’interno di queste abbiamo deciso di non partecipare alla parata con uno spezzone o con un carro, perchĂ© non ci rivediamo in quello che la manifestazione è diventata: una passerella politica organizzata da poche voci, ovviamente le piĂą forti, in cui molte delle nostre rivendicazioni e pratiche non hanno trovato spazio.
Quello che vogliamo, e che ci impegneremo a costruire insieme a chiunque voglia partecipare a questo processo aperto e dal basso, è una dieci, cento, mille manifestazioni froce che parlino di noi con i nostri termini, senza essere strumentalizzate dal Vito Leccese di turno che dichiara sostegno vuoto alla causa palestinese e pretende che annunciare ai media la sua partecipazione alla parata con la fascia arcobaleno basti.
Ma noi non ci facciamo frecare.
Vogliamo manifestazioni queer, trans* e froce senza il presunto sostegno di quelle stesse istituzioni che oggi rainbowashano e domani agiscono in maniera repressiva sui nostri corpi e sui nostri spazi. Non abbiamo bisogno del patrocinio di chi non fa nulla per fermare la gentrificazione e la turistificazione che stanno distruggendo questa cittĂ ; ma che, anzi, si impegna in crociate contro la movida, istituzione di zne rosse dove le cosiddette forze dell’ordine conducono indisturbate operazioni di profilazione razziale, dove chi non ha i documenti “giusti” finisce nel lager di stato che è il Cpr. PerchĂ© nel Cpr di Bari Palese e di Brindini Restinco di muore per mano dello stato. E chi non muore vive in una gabbia di merda, subendo ogni giorno torture e abusi.
Abbiamo scelto di partecipare oggi in maniera conflittuale condividendo le nostre riflessioni politiche perché crediamo che un percorso dal basso sia davvero possibile, ma anche e soprattutto perché siamo stanch3 e incazzat3.
Come soggettivitĂ froce e terrone suppotiamo la resistenza palestinese, e siamo per la liberazione completa dal colonialismo e dall’occupazjone sionista e la loro piena autodeterminazione come popolo.
Alle istituzioni che, nei migliori de casi, ignorano le nostre esistenze per tutto l’anno e ci sfruttano per ottenere voti e simpatie quando serve, e nel peggiore dei casi ci negano l’accesso a terapie di affermazione di genere sulla base di criteri patologizzanti tranfobici, ci reprimono in piazza e nelle strade con scudi, manganelli, denunce e arresti anche grazie al nuovo DL Sicurezza, che dĂ sempre piĂą monopolio della violenza agli sbirri di merda – a questi abbiamo da dire che non smetteremo di immaginare le vite, gli spazi e le cittĂ che desideriamo e di creare relazioni libere e sovversive che non riproducono lo schema eterocispatriarcale della famiglia tradizionale e non sono il contentino del matrimonio egualitario, con le nostre pratiche non istituzionali e non istituzionalizzabili.
A voi froce che ascoltate, invece, vogliamo dire che se vi sentite come noi potete venire a parlarne insieme in assemblea il 3 agosto al bread&roses, per pensare una manifestazione radicale, conflittuale, davvero intersezionale, che permetta la costruzione di resistenze e reti che durino in ogni mese nell’anno e non solo in quello del rainbowashing.