Giovedì 10 Aprile un piccolo gruppo di solidali si è riunito sotto le mura del cpr di Bari Palese per cercare, ancora una volta, di rompere l’isolamento che Stato e guardie cercano di creare sulle persone recluse.
Si sono urlati cori in solidarietà con le persone in movimento e contro questi centri schifosi che altro non fanno che torturarle!
Purtroppo il gruppo di solidali, composto da sole 6 persone, dopo circa 15 minuti si è trovato con una camionetta alle spalle che ha iniziato a rincorrerlx e poco dopo erano circondatx da una quindicina di guardie che dicevano che era un normale controllo, ma allo stesso tempo che lì non era consentito “passeggiare”.
Alla richiesta da parte delle guardie dei documenti lx compagnx scelgono di non darli, almeno non subito. Dopo circa 1 ora, danno i documenti alla polizia, che con i colleghi della Digos, appena arrivati, procedono con l’identificazione.
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L’1 maggio sotto al CPR si è andatx lì in circa 20/25 persone, c’erano 2 poliziotti in borghese che quando si sono avvicinati sono stati completamente ignorati e le loro richieste di allontanarci coperte con urla e cori.
Nel frattempo arriva anche la Digos, ma il saluto continua.
Poco dopo ci si sente con gli amici dentro, che riferiscono che una persona che era in sciopero della fame da 1 settimana aveva ingerito dello shampoo e che aveva subito bisogno di un ambulanza; lx solidalx chiamano il 118 che chiede subito chi fosse e quale ruolo coprisse la persona con cui stavano parlando, sottolineando che il cpr è sorvegliato e che quindi non si doveva chiamare da fuori ma dall’interno, ovvero che solo le guardie all’interno del cpr potevano farlo, agganciando subito dopo. In risposta non è arrivata l’ambulanza, ma un altra camionetta di celere per sedare i disordini in corso. A seguito delle pressioni fatte al 118 e alla Digos che si è presentata sul posto ,dopo circa mezz’ora, è arrivata un ambulanza per la persona che ha chiesto aiuto, e si è aspettato che uscisse prima di andare via.
Sicuramente il ragazzo era dentro, lx operatorx del pronto soccorso hanno fatto segno col pollice in su e sono andatx via con le sirene spiegate.
Dellx compagnx decidono di assicurarsi che fosse stato effettivamente portato in ospedale perciò vanno al pronto soccorso del S. Paolo, il più vicino al cpr, dove capiscono dalla presenza delle guardie, che la persona era lì.
Sono riuscitx a vederlo e salutarlo, e uscendo hanno condiviso con la gente in attesa al pronto soccorso del motivo della presenza delle guardie, cosa era accaduto e cosa accade ogni giorno in questi centri tortura.
Ancora una volta si è dimostrato importantissimo essere sotto quelle mura, hanno fallito nel loro tentativo di isolamento.
FUOCO AI CPR
FUOCO A TUTTE LE GABBIE
SOLIDARIETÀ AI RECLUSI
PER ABEL, RABI, RAMY, OUSMANE E TUTTE LE MORTI DI STATO.