CPR BRINDISI – PER ABEL E TUTTE LE MORTI DI STATO

Il 2 maggio abbiamo saputo che un nostro amico recluso era stato appena liberato dal CPR di Brindisi, a seguito di una sentenza della corte d’appello di Lecce che solleva la questione di legittimità costituzionale in riferimento agli articoli 77, comma 2, 25 e 102 della Costituzione.
Appena salito in macchina la prima cosa che ci ha detto è stata che la notte tra l’1 e il 2 Maggio aveva visto un suo compagno di cella morire di overdose di psicofarmaci, ci ha raccontato di schiuma alla bocca e che hanno dovuto gridare per più di un’ora per ottenere una risposta dagli operatori.
Nel pomeriggio del 2 la notizia si era già sparsa sia fuori che dentro le mura degli altri CPR, a Torino gli amici di Abel hanno manifestato la rabbia per la sua morte con il fuoco.
Il pomeriggio del giorno dopo un gruppo di solidali ha portato solidarietà ai reclusi per dimostrare che ciò che succede dentro quelle mura non passa inosservato e per unirsi alla rabbia di dentro contro le forze dell’ordine e il consorzio HERA/AGH RESORT, diretti responsabili di 3 morti nell’ultimo mese e mezzo (a Trapani Rabi e un altro ragazzo sono stati uccisi dal Cpr e la loro morte è stata nascosta)
All’arrivo lx compagnx sono statx accoltx da una macchina della digos e da una massiccia presenza delle forze dell’ordine (la coda di paglia delle merde li ha fatti trovare pronti a filmare chi denunciava un omicidio di stato).
Da dentro i reclusi gridavano della morte di Mimmo (il nome con cui si faceva chiamare Abel), che hanno paura di morire anche loro all’interno del CPR, che lì è peggio della galera, che il cibo fa schifo e che molti hanno bisogno di cure mediche.
I reclusi hanno segnalato di 2 amici che avevano bisogno di un’ambulanza, Z. che aveva un’ernia aggravata da problemi respiratori non operata da molto tempo e D. che urlava di avere le mani rotte.
Abbiamo dovuto chiamare diverse volte il centralino prima di ottenere una risposta, l’ambulanza ha raggiunto l’ingresso del CPR 2 volte, la prima volta ha varcato il cancello principale ed è uscita poco tempo dopo senza aver effettuato l’intervento.
Abbiamo quindi deciso di continuare a fare pressione al 118, una volta tornatx lx operatorx ci hanno spiegato che non potevano fare niente perché l’infermiere della struttura ha negato l’accesso prendendosene la responsabilità.
Uno dei reclusi ha consigliato di chiamare il suo avvocato, a cui abbiamo spiegato la situazione: lui ha parlato con la direttrice, per ottenere una risposta riguardo all’assistenza medica negata.
Poco dopo una guardia ha avvisato Z. che lunedì, insieme alla direttrice, avrebbero fatto una “richiesta urgente per un’operazione per un’ernia inguinale”, con la richiesta di far terminare il presidio all’esterno.
Il presidio è terminato dopo una serie di cori contro i lager di stato e una batteria di fuochi d’artificio.
Lunedì 05/05 Z. ha confermato che hanno effettuato la richiesta all’ospedale di Ostuni e alla prefettura di Brindisi; nel mentre che compilavano la richiesta, la direttrice ha continuato a cercare di reperire informazioni e mettere in cattiva luce i cosiddetti “manifestanti nemici dello stato” ma Z. ringrazia gli amici, le famiglie e le mamme dei solidali del presidio.

Ribadiamo la responsabilità dex sanitarx all’interno della macchina dell’espulsione: sono loro che convalidano la reclusione, i piani terapeutici e negano le cure, l’abuso di psicofarmaci è una pratica diffusa, vengono prescritti indiscriminatamente per poter controllare i corpi delle persone migranti e mantenerle in uno stato di costante dissociazione. Abel è morto di overdose da psicofarmaci e loro sono i diretti responsabili.
VENDETTA PER ABEL
MIMMO VIVE
FUOCO AI CPR
STATO ASSASSINO